Ti sei mai chiesto da dove derivano tutte quelle rocce utilizzate nelle opere di spacco o nell’architettura? Qual è la loro origine? A quale famiglia di rocce appartiene, ad esempio, il granito, o come viene impiegato dopo il processo di spacco? Le rocce sono generalmente costituite da un numero limitato di specie minerali. In alcune è
presente un solo minerale essenziale: i calcari, ad esempio, sono costituiti quasi interamente da calcite; in altre si trovano diversi minerali: i conglomerati, ad esempio, possono avere una composizione mineralogica molto complessa. Le rocce costituiscono la parte esterna della Terra denominata crosta.
Facciamo un passettino indietro e scopriamo insieme la struttura interna della Terra. In base ai numerosi studi e ricerche secolari, la teoria sul modello strutturale della Terra consente di affermare che essa sia formata da:
- Crosta oceanica e continentale: La crosta oceanica è suddivisa a sua volta in: sottile strato di sedimenti oceanici; lave e vulcanoclastiti basaltiche; potente strato costituito da materiali basaltici (compresi gabbri), peridotiti e serpentine. Mentre, quella continentale ha una composizione molto variabile ma per la maggior parte è di tipo granitoide;
- Mantello, composto da rocce magmatiche intrusive (granitoide);
- Nucleo esterno liquido e interno solido.
Ma come capiamo a quale famiglia appartiene il granito, piuttosto che l’arenaria o il marmo? Soprattutto, nel mondo dello spacco, dove possono essere impiegate le diverse tipologie di rocce?
Il criterio di classificazione della pietra adottato dai geologi si basa sulle modalità di formazione delle rocce, individuando tre fondamentali gruppi:
Rocce ignee o magmatiche
Le rocce ignee, o comunemente conosciute come magmatiche, si formano attraverso la cristallizzazione del magma. Tali rocce si suddividono in quattro grandi famiglie: graniti, andesiti, basalti e rocce ultrabasiche. Scopriamo insieme dove vengono impiegate queste tipologie di pietra.
Cominciamo dal granito, una delle pietre più resistenti. Di granito (materiale duro quanto i diamanti), sono ad esempio gli obelischi egizi o il sampietrino, ovvero un blocchetto di roccia vulcanica ricca di cristalli, molto diffuso, ancora oggi, per la realizzazione del lastricato stradale di uso comune nel centro storico di Roma e in Piazza San Pietro per pavimentare strade o piazze.
Attualmente i graniti trovano impiego come materiale da rivestimento, specie nell’edilizia privata (pavimenti, piani di cucine, soglie, scale, rivestimenti e piani di bagno), pubblica (cordonature dei marciapiedi, piazze) e monumentale, sia per interni che per esterni.
Al contrario di quello che pensano parecchie persone sulla classificazione delle pietre per edifici, il granito viene sempre più spesso utilizzato nella realizzazione di contesti abitativi estremamente moderni. Trattandosi di un materiale molto resistente e duttile, il granito non ha problemi nell’essere collocato in diverse zone della casa, ad esempio come piano da lavoro per cucine, in quanto non teme graffi, macchie di olio, di limone, di sapone o qualsiasi altra sostanza venga utilizzata in questi contesti.
Rocce sedimentarie
Passiamo alle rocce sedimentarie, formatesi in seguito al deposito di materiale proveniente dalla degradazione di altre rocce. All’interno di questa classificazione troviamo l’arenaria, il calcareo e la selce. L’Arenaria, ad esempio, è apprezzata per il suo uso edile, per le costruzioni e l’arredo urbano. Si presta volentieri a molte lavorazioni, poiché la superficie si presenta facilmente lavorabile ed è impiegata soprattutto per pavimentazioni di strade e luoghi pubblici, ma anche rivestimenti interni.
Essendo classificata come roccia tenera, se ne consiglia l’uso per progetti che non richiedono una particolare resistenza meccanica, ma piuttosto ambienti di prestigio, punti vendita e locali pubblici. Le pavimentazioni in arenaria infatti non devono essere particolarmente sollecitati da carichi importanti.
Rocce metamorfiche
Per ultimo, ma non per questo il meno importante, troviamo il marmo, ovvero una roccia metamorfica formata in seguito alla trasformazione di altre rocce sotto l’azione di agenti esterni. Il marmo è una pietra naturale oggi molto utilizzata nell’arredamento. Ma come tutti sanno, non è certo una novità del momento: il suo uso è di antichissima tradizione. Veniva largamente utilizzato in passato per erigere grandi edifici e monumenti; i resti di templi e sculture del periodo (greci e romani, ce lo testimoniano ampiamente).
L’uso frequente, e praticamente ininterrotto nel corso dei millenni, di questo materiale è dovuto al particolare riflesso che il marmo dà alla luce, la quale lo rende particolarmente splendente e lucido, conferendo luminosità anche agli spazi attorno; non per nulla il suo nome deriva dal greco “marmaros”, che significa appunto “pietra splendente”.
Nel mondo dello spacco, il marmo trova il suo impiego nei rivestimenti di facciate, di interni e per pavimentazioni. In pezzi più piccoli (scarti di lavorazione) viene utilizzato per formare mattonelle (marmette e marmettoni).
Ebbene caro amico, siamo arrivati alla fine di questo breve ma esaustivo viaggio alla scoperta delle tre principali classificazioni di pietra in casa Mec. La pietra è un mondo dai mille volti e tutti da scoprire perciò, se vuoi ottenere ancora più informazioni non esitare a contattare il nostro team attraverso la nostra pagina contatti. Il team di Mec saprà rispondere ad ogni tua domanda. Alla prossima!!